incontro con artiste ed artisti 2022

18 giugno 2022
Presentazione Pinacoteca Stefano Cavallo

tMargherita Cavallo, artista, ha presentato, nella sede della Fondazione Sormani Prota – Giurleo il proprio lavoro e quello del padre, Stefano Cavallo, attraverso i linguaggi verbale e visivo.
Ci è parso interessante proporre l’incontro sia perché la Casa dei quadri ospita la mostra La matta di casa, e tra case ci si intende, sia perché Margherita è figlia d’arte, come lo è Antonio Sormani del padre Giovanni alle cui opere la nostra fondazione ha dedicato le due sale del primo piano.
Inoltre la Pinacoteca di San Michele Salentino, altra casa dei quadri, è frutto della donazione di Stefano Cavallo. ‘ Con la prima donazione nel 1983 inizia quindi, nel segno della gratitudine, l’avventura della Pinacoteca Cavallo, che mio padre volle consegnare nelle mani dei cittadini di San Michele come fosse un libro di storia dell’arte vivente destinato alle nuove generazioni’.

Stefano Cavallo (San Michele Salentino 1913 – Milano 1997) Studia arte a Firenze, insegna a Milano. Dipinge ad olio e ad acquarello, scultore, disegnatore, litografo. Espone in mostre collettive, tra cui le Biennali di Arte sacra di Bologna e di Milano, E ALTRE IN Italia e all’estero. Presenta le sue opere in mostre personali in Italia in gallerie e in spazi pubblici, particolarmente importante l’antologica di Ostuni.
…E’ come un fuoco dentro, che mi rende felice e malinconico, scontroso e remissivo, in una alternanza che è la mia quotidiana irrequietezza e le mia natura».

Margherita Cavallo, di genitori pugliesi, è nata nel 1944 a Osimo nelle Marche. Vive a Milano dove si è trasferita con la famiglia sin da bambina e dove ha compiuto gli studi. Laureata in Architettura al Politecnico di Milano nel 1969, è stata docente di Progettazione Architettonica e Ambientale nei Licei Artistici Statali dal 1973 al 2009. Illustratrice, curatrice di mostre didattiche e d‘arte, ha organizzato eventi culturali in ambito sociale fino al 2015.
Attualmente opera nel campo delle arti visive. Parafrasando Saul Steimberg, sostiene che il disegno sia la più rigorosa, la meno narcisistica forma di espressione. Le sue opere sono racconti. Contenuti esistenziali, problematiche sociali e ambientali sostanziano la sua ricerca linguistica in particolare nei formati espressivi dell‘installazione e del libro d’artista.

Accovacciata per terra a disegnare in un angolo del suo studio, il ricordo più bello che conservo di mio padre. Indossava un grembiule bianco sbottonato sul davanti. Teneva gli occhi semichiusi, le sopracciglia arruffate erano quasi riunite per un ulteriore sforzo di concentrazione. Più che vederlo, lo sentivo svolazzare, avanzare, arretrare per poi affondare il pollice nella morbida creta di un bassorilievo o aggredire la tela con la spatola grondante di colori ad olio’ .


 23 luglio 2022
Incontro con lo scrittore, poeta e critico d’arte Donato Di Poce.

Nato nel 1958 a Sora, residente a Milano dal 1982, Donato Di Poce ha raccontato, attraverso le sue esperienze e i suoi studi, l’iter della poesia visiva e dei taccuini d’artista da Leonardo da Vinci a Fluxus.
Un’indagine accurata sul rapporto tra espressione verbale, scritta e visiva, un’esperienza di intersezione tra linguaggi che permette, a ragione, di definire Donato Di Poce un Poeta in Arte.
Vari i libri pubblicati, ben 23 tra raccolte poetiche, aforismi e poesismi, ricerche e studi e una quarantina con PulcinoElefante di Alberto Casiraghy.

Diversi testi hanno potuto ‘girare’ tra le mani delle persone presenti che hanno apprezzato l’incontro. Una chiacchierata dotta, competente e con quelle sane caratteristiche di leggerezza proprie di chi conosce e sa trasmettere.


 

26 agosto 2022
incontro con Simonetta Ferrante

Il pomeriggio del 26 agosto si è svolto, alla Casa dei quadri di Sormano, un incontro molto interessante con Simonetta Ferrante.

Nata nel 1930, l’artista ha spaziato, per quanto riguarda la sua formazione, tra arte, musica, design e calligrafia.
Le sue opere, esposte in musei, strutture istituzionali e gallerie private d’Europa, Russia, Palestina e Messico, hanno radici nell’intuizione linea – musica di Kandinskij e nell’informale segnico per giungere ad un’interpretazione personale della poesia visiva.
Il ragionamento sull’attività complessiva di Simonetta Ferrante ha costituito stimolo per incursioni tra i libri d’artista, i collages, i ricordi personali, il ruolo della critica e quello, fondamentale per l’artista, della meditazione buddista.
Meditazione che, come ha spiegato Simonetta, permette ad un’energia interna di sollecitare la mano a muovere il pennello come dotata di una forza propria, ispirata da una massima dal libro del Buddha Dhammapada.
Significante è, quindi, la composizione di segni liberamente nati dal pennello, significato la sensazione o l’immagine che chi guarda prova o vede.

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