Dal 25 agosto al 30 novembre 2023
Massimo Ballabio nasce a Erba (Como) nel 1952.
Si laurea in scultura e in psicologia dell’arte all’Università di Ginevra. Successivamente si specializza in restauro della scultura in pietra e in consolidamento architettonico strutturale al Politecnico di Milano. Cresciuto a contatto con esponenti delle avanguardie artistiche internazionali, sviluppa un pensiero etico ed estetico minimo razionale seguendo un percorso di ricerca indirizzato da sempre a una sintesi rigorosa. Dal 1975 opera nel campo artistico. Ha realizzato numerose sculture per spazi pubblici e privati in Giappone, Spagna, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania, Emirati Arabi, Svezia e, naturalmente, Italia.
Scultore razionalista elabora le sue opere attraverso studi grafici assolutamente segreti mediate i quali arriva al progetto preciso che realizza poi in marmo o pietra o legno.
Vive sulla riva del Lambro in una antica costruzione adattata ad abitazione e studio, realizzando le opere di grande dimensione nel giardino e quelle di dimensione più ridotta nel grande studio che ama definire la sua bottega. Qui, tra opere, materiali e strumenti, ci si perde tra le forme scultoree e l’incanto della potenza culturale di Massimo Ballabio che passa con estrema facilità dall’arte romanica alla civiltà celtica con digressioni sulla letteratura, sulla musica, sul Parmigianino, su Paolo Uccello , sul Gruppo Como, sull’astrazione e sui mondo.
Un’antologica che, seppure ovviamente limitata per questioni di spazio, permette di avvicinarsi ad opere che segnano i diversi periodi di attività dello scultore, Euclide anni ‘70, Luoghi anni ‘80, Disagio anni ‘90, Pietre e polvere anni 2000, Spilli anni ‘80 – 2000. Bach 2023.
Durante il periodo di apertura della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento sull’arte contemporanea che culmineranno nella partecipazione alla Giornata del